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Villa Papadopoli, Giol

Villa Papadopoli Giol, detta Castello Giol, si trova nel centro di San Polo di Piave. La definizione di Castello è dovuta alla memoria storica dell'esistenza di un castello, appunto, fatto costruire dai patriarchi veneziani per difesa del loro territorio nel '400.
Realizzata con un insolito stile tudor, o neogotico, alla fine del XIX sec., appare come un pezzo di Inghilterra trapiantato in territorio trevigiano. Il suo aspetto sembra si debba all'opera dell'ing. G.B. Ferrante di Torino.
Si accede alla proprietà attraverso un ponticello su un fossato di acqua risorgiva ricco di piante acquatiche. Dalla strada se ne vede il retro: il fronte principale, infatti, è rivolto verso l'ampio lago. La villa è rialzata su una specie di collina artificiale dalla quale domina anche il parco, realizzato verso al fine dell'800 in stile inglese a opera dello scenografo vicentino Francesco Bagnara che cominciò a lavorarvi dal 1850 su commessa del conte Papadopoli, anche se in seguito venne commissionato un nuovo riassetto al francese Durand. L'edificio riprende in realtà lo schema compositivo delle ville venete con il corpo centrale enfatizzato e messo in risalto rispetto alle ali (barchesse), ma esso viene reinterpretato secondo le caratteristiche dello stile neogotico, permeato da una tendenza alla verticalità che informa tutte le parti della costruzione. Il frontone diventa un triangolo con bifora gotica sormontato da una selva di pinnacoli, mentre la classica trifora centrale corrispondente al salone passante diviene una trifora gotica affacciata su un poggiolo retto da un pronao con colonne sottili. Le ali si trasformano in torrette con frontoni triangolari, bifore e bow-windows, leggermente più basse rispetto al corpo principale.


Interessanti gli interni: il foyer del piano terra con l'ampia porta in ferro e vetro cattedrale, i decori a finta tappezzeria e il finto cassettonato entrambi a effetto tridimensionale, l'ampio scalone con un notevole parapetto in ghisa, il salone centrale ornato con sopraporta allegorici e il soffitto con tele. Particolare la stanza neorococò con specchiera e lampadario fine '800, nonché dipinti sottovetro con cornici dorate.
Nel 1921 il castello, il parco, le cantine e circa 1000 ettari di campagna furono acquistati dal commendatore Giovanni Giol, appena rientrato dall'Argentina, dove aveva avviato una fiorente attività vitivinicola che lo aveva reso ricchissimo: dopo la prima guerra rilevò le proprietà dei conti Papadopoli in San Polo di Piave.
Oggi il parco, che nasceva secondo un nuovo concetto non più romantico bensì naturale, è ancora perfettamente mantenuto e leggibile in tutte le sue peculiarità con lago, isole e piante imponenti.